La soluzione all'annoso problema delle fistole peri-anali
FiLaC - Fistula-tract Laser Closure
La malattia è scarsamente compresa e questo porta ad una conseguenza inevitabile: tutte le opzioni chirurgiche sono afflitte da un grado variabile di recidiva e con un’incidenza di incontinenza fecale che va dal 20 al 53 %. Ciò accade perché molto spesso, questa “difficile malattia” viene trattata da chirurghi generali che “sottovalutano il problema”. In questi casi non viene fatta una corretta diagnosi con conseguente discutibile approccio terapeutico. Per tale motivo è sempre consigliabile che il trattamento venga eseguito da una figura specialistica specifica per tale patologia quale il Colonproctologo.
La fistola è una comunicazione anomala tra il canale anale e la cute perianale; è una condizione di comune riscontro nella pratica della chirurgia proctologica e rappresenta una patologia piuttosto insidiosa, è sicuramente la patologia più complessa in ambito colonproctologico, sia per una difficoltà nell’individuare la corretta anatomia della fistola, sia per l’elevata percentuale di recidiva e l’elevato rischio di complicanze chirurgiche.
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E’ importante eseguire innanzitutto un’ accurata visita proctologica a cui segue uno step importante ossia l’imaging radiologico, in particolare l’ecografia trans anale con sonda rotante 360° la quale permette, in mani esperte di valutare l’anatomia del tramite fistoloso e il suo rapporto con l’apparato sfinteriale, con una accuratezza diagnostica dell' 90%.
La conseguenza del trattamento chirurgico di una fistola anale è la continenza: 1/3 dei Pazienti trattati lamenta imbrattamento e 1 Paziente su 10 indossa un pannolino dopo l’intervento chirurgico. La vera incontinenza fecale per fortuna è molto rara, ma l’incontinenza ai gas ed alle feci liquide è presente in 1 Paziente su 5. La vera incontinenza è variabile con un range approssimativo del 26%.
Per ridurre al minimo questa percentuale negli ultimi anni è stata proposta una procedure chirurgica mini-invasiva di nuova generazione: FiLaC® ovvero Fistula Laser Closure - nuova tecnica "sphincter saving" che consente al chirurgo di risolvere efficacemente la patologia senza danneggiare la muscolatura sfinterica. Rappresenta una tecnica innovativa che si aggiunge all'armamentario del chirurgo in tutti i casi in cui si desidera mantenere intatto l'apparato sfinteriale e laddove non è possibile intervenire con le tecniche tradizionali. Rispetto a queste, non richiede nè l' incisione distale dell’orifizio interno nè l'escissione del tragitto (fistulectomia).
La tecnica FiLaC® consente al chirurgo di trattare efficacemente le fistole perianali senza danneggiare sfintere anale. Al fine di eliminare il tratto di fistola viene introdotta dall’esterno la speciale fibra ottica ad emissione radiale 360°. L’energia laser emessa all’interno del canale, è assorbita selettivamente dalle molecole di acqua presenti nei tessuti della fistola. La limitata penetrazione dell’energia ai tessuti circostanti non danneggia i muscoli sfinterici. La controllata e progressiva denaturazione dei tessuti del tratto fistoloso favorisce il collabimento delle pareti della fistola promuovendo così il rapido processo di guarigione.
ll trattamento con FiLaC è eseguibile in one day surgery, non richiede incisioni dello sfintere, risulta estremamente tollerabile per il Paziente e, soprattutto, non influenza lo stato di continenza fecale pre-operatorio.
I risultati a lungo termine nel trattamento della fistola anale con tecnica FiLaC hanno dimostrato un successo dell’ 82%. Per tale motivo la procedutra FiLaC può essere considerata una valida opzione nel trattamento delle fistole anali, soprattutto nel trattamento delle fistole anali complesse e, specialmente, in Pazienti con sfinteri deboli che possono potenzialmente sviluppare incontinenza fecale.
In conclusione, i vantaggi della tecnica FiLaC sono:
• Alto tasso di successo (82% di tasso di guarigione)
• Assenza dolore
• Preserva la continenza (0% di incontinenza)
• Sphincter saving
• Semplice e sicura
• Nessuna complicanza post operatoria
• Non richiede incisioni o cicatrici
• Combinabile con altre strategie terapeutiche